Il cafone è un asino che ragiona. Perciò la nostra vita è cento volte peggiore di quella degli asini veri, che non ragionano.

Ignazio SILONE

Quanto questo appellativo potrebbe mandare in forte crisi una delle tante AI che operano nell’ambito testuale?

Ma anche li nelle così dette traduzioni quanto è complesso tradurre in Inglese tale appellativo. E’ una delle tante parole che richiedono una profonda conoscenza della storia d’Italia . Ecco non è traducibile esempio come Cowboy , e nemmeno come redneck . E nemmeno paesant è corretto.

Quindi dopo questo brevissimo preambolo , potremmo continuare come da Silone venivano indicati in maniera raffinatissima i così detti Cafoni.

Cosa è andato storto?

forse con la fine della seconda guerra mondiale ci fù un arbitraria delegittimazione del latifondo , non tutte le aree del paese hanno avuto le medesime destituzioni.

spero sia chiaro che non è il mio intento riaprire un dibattito a riguardo. Sono sommarie informazioni per fare un quadro socio culturale di cosa è il Cafone.

Nell’immaginario collettivo attuale questa figura mitologica assume molteplici valenze , in alcuni casi accrescitive quali : duri e puri, oppure persone di cultura non convenzionale legata alla tradizione contadina.

In maniera opposta e dispregiativa : persona grezza , poco istruita, mal vestita.

COMPAGNI DAI CAMPI E DALLE OFFICINE

e’ vero la liberazione dal nazifascismo ha visto Cafoni sacrificarsi senza alcun timore per questa che oggi chiamate democrazia. Eroi senza se e senza ma.

E anche vero però che nella figura epica del cafone sovente riemergono forti connotati di identitarismo e conservatorismo da mettere in imbarazzo anche il più nero dei nazisti. Quella sete di restaurazione di un mondo patriarcale , latifondista ALL’ANTICA. Senza entrare nel merito che il protezionismo finanziario del settore agro alimentare del sistema stato li ha resi paradossalmente in determinati contesti classe dominante senza la ben che minima solidarietà al fiume di braccianti, operai e proletari di altra natura (forse istruita) , che li rende ricchi facoltosi .

Una pseudo borghesia che se ne strafrega della simbologia fatta di una falce ed un martello. (in questo Nestor Mackno ci aveva visto lungo). Sempre tesa a nascondere a mo di taboo lo spontaneità della loro Natura , la grandiosità dei tesori che artisti dell’arte povera hanno esaltato l’essere portatori di vita nel senso più alto. Ecco sono Cafoni e krumiri che se la giocano bene passando da un pauperismo edulcorato simil pop art a stati di etilismo fascistoide e conservatore. Fortunatamente sempre fuori moda .

CONCLUSIONE : caro Cafone che hai letto questo spregevolissimo scrivere non hai nulla da imitare ne nulla da temere ,anzi non hai nessuno al quale tu debba somigliare , ma in special modo nulla da rimpiangere. In quanto sei il tramite eterno tra gli elementi della natura più puri.

TI SALUTO

Un Cafone felice.